Non solo bisturi o “punturine”. Per ottenere buoni risultati in termini di ringiovanimento viso, esiste una terza via: quella del laser. Si tratta di un’alternativa che invito sempre a prendere in considerazione perché presenta molti vantaggi. Ossia tempi di esecuzione rapidi, invasività ridotta davvero al minimo, effetti visibili nell’arco di poche sedute e una naturalezza nel risultato finale. Questa strada è particolarmente apprezzata, infine, da tutti coloro che non hanno una particolare simpatia per gli aghi, anche se molto piccoli.
Per il mio studio ho scelto un modello che si chiama ResurFX, un laser che utilizza una tecnologia all’avanguardia e che agisce sulla pelle ringiovanendola senza ledere la superficie, ma stimolando il collagene, l’elasticità e la compattezza del derma. Che cosa significa? Non è un meccanismo facile da comprendere per chi, da tempo, non apre un libro di fisica. Semplificando al massimo, possiamo dire che lavora producendo un fascio di luce composto da più raggi luminosi.
Ringiovanimento viso in pausa pranzo
Sono molto soddisfatta della mia scelta e lo sono anche le donne che hanno provato questo protocollo di ringiovanimento viso, inserendolo tranquillamente nella loro quotidianità. In tante, per esempio, approfittano della pausa pranzo per concedersi il trattamento. Mezz’ora di coccole e si può tornare al lavoro senza alcun segno, se non un leggero arrossamento destinato a scomparire nel volgere di poche ore.
Come agisce ResurFX?
Il raggio laser è capace di penetrare in profondità sotto la superficie cutanea stimolando una profonda e duratura rigenerazione del collagene e delle fibre elastiche che compongono la pelle. Il risultato è che la texture migliora, la pelle appare più compatta e le micro rugosità si attenuano in modo visibile.
L’altro punto di forza del laser è la sua dolcezza. Anche se la sensazione di dolore è sempre molto soggettiva e insindacabile, si avverte solo una leggera sensazione di fastidio al passaggio del laser, decisamente sopportabile.
Il protocollo è pensato per dare risultati il più duraturi possibile: tre sedute a distanza di un mese una dall’altra e una quarta a distanza di tre mesi. Già dalla seconda seduta il miglioramento è chiaramente percepibile e con la terza si ottiene il massimo dell’effetto.
Dopo questa fase intensiva, la strada è tutta in discesa. Due o tre sedute all’anno saranno sufficienti per mantenere l’obiettivo raggiunto. Per tutti quei casi in cui l’azione del tempo sulla pelle è più profonda e l’aging è più marcato, è possibile combinare l’efficacia del laser a un trattamento a base di filler con acido ialuronico a basso peso molecolare e peptidi biomimetici da somministrare dopo due settimane dalle prime tre sedute.